E’ un’isola tutto sole e in parte vento. E’ certamente tanto mare con scorci suggestivi (mai incontaminati visto la polluzione antropica esplosa negli ultimi anni), ma gode di una enorme massa di turismo per fama trasmessale negli anni ’60 da frequentazioni di artisti, intellettuali di ogni continente.
Ecco perché visitata nel periodi di “scarsa affluenza” solo quattro o cinque navi crociera (da quattromila a seimila passeggeri) sono in bella vista al porto Vecchio e Nuovo mentre i passeggeri sono a terra per la vista obbligatoria dei mulini a vento, del vecchio borgo, della piccola Venezia. Gioielli fondamentali della sua corona di regina delle Cicladi, ma che diventa anche peso non più sopportabile nelle passeggiate tra i vicoli, nelle aree del centro portuale, nei prezzi scoppiati, pur nella sostanziale buona organizzazione nella gestione dei trasporti interni e marittimi.
Mikonos, cosa vedere.
Il vecchio borgo. Un labirinto di stradine pavimentate di lastre di porfido o di marmo, entro il quale si perde l’orientamento (quasi come in una kasba), ma che si fa apprezzare per i colori (bianco e blu) delle case a due piani, dalle numerose cappelle e campanili, piazzette e scalinate, alberelli e fiori che incorniciano finestre ed ingressi. Lungo il percorso profumi di incensi e fiori, gatti pigri e affettuosi, luci accecanti e improvvisa ombra ristoratrice, scorci sul mare, luoghi raffinati di sosta per caffè e specialità di ogni genere di dolci e alimenti tipici. E ancora…finestre ove giocano luci e riflessi di merletti e tende, porte e inferriate splendidamente pitturate, legni e pietre a vista per lasciare attingere bellezza spontanea a chi osserva, con una cura ai particolari ovunque motivata da una volontà di versare fresca bellezza spontanea al passante visitatore. Cura che anche il proprietario del negozio adiacente alla via concorre a non trascurare.
Piccola Venezia. Il mare, le sue onde, lambiscono il sentiero (breve in verità) lasciato a disposizione dei turisti a passeggio in questo suggestivo quartiere. Eleganti arredi di tavoli all’aperto, ombrelloni e sedie colorate si mostrano anche all’interno di piccole stanze dalle larghe finestre, per favorire la sosta ristoratrice sei sensi: soprattutto del gusto e della vista. Ristoranti e panchine ospitano i turisti sedotti da un tramonto indimenticabile.
I Mulini a vento, fermi da tempo e restaurati, sembrano sospesi nella parte alta, quasi un abbraccio alla sposa cittadina. Lo sguardo si perde ovunque per cercare il punto più incantevole da scoprire.