Città del Messico, l’arte di Frida Kahlo, surrealista

Frida Kahlo by Guillermo Kahlo 3

 

 

« Pensavano che anche io fossi una surrealista, ma non lo sono mai stata. Ho sempre dipinto la mia realtà, non i miei sogni. »

 

 

Nel suo saggio sull’identità messicana “Il labirinto della solitudine” Octavio Paz, scrittore messicano vincitore del Nobel per la letteratura nel 1992 definisce quello messicano un popolo rituale dove l’arte della festa è l’unico lusso che si concede a cui non può rinunciare. Nella festa il messicano non cerca il ritorno al passato ma vuole uscire da se stesso, vuole superare il lutto che ha dentro con una sfrenata allegria intrisa di tristezza. E’ in questo modo che scarica la propria anima invece di scaricare le pistole. Purtroppo la vita dei messicani è violenza allo stato brado, la morte è sempre in agguato, coltelli e pistole servono a sfogare la solitudine repressa. Anche lo sperpero di danaro è come un trucco magico per attirare l’abbondanza a scapito della povertà, sempre presente.Aforismidiviaggio Mexcity Altare E. Zapata particolare IMG 9271 La festa è rivolta, é un’operazione cosmica: si annullano le differenze sociali, il male e il bene si fondono, il giorno e la notte si confondono, il santo s’unisce al demone: se la vita è insignificante così sarà anche la morte. Nel pensiero degli antenati messicani la vita e la morte non gli appartenevano. Il dio sole attirava l’essere umano nel paese indifferenziato delle ombre dove si fondevano con gli elementi. Religione e destino reggevano la loro vita. Vita e morte sono inseparabili come il binomio cinese yin-yang. La morte seduce i messicani non li spaventa, il messicano la deride. Nelle feste la morte è un mezzo per vendicarsi della vita, per questo una delle feste più importanti in Messico è la festa dei morti. I cimiteri diventano palcoscenici di vita, pieni di fiori coloratissimi, tanta gente si ritrova in un’atmosfera vivace quasi esaltata, si organizzano banchetti luculliani. Fantastico è partecipare al giorno dei morti a città del Messico, la città si riempie di altari dedicati agli antenati o ai personaggi più amati. Sugli altari sono posti teschi di zucchero che vengono regalati anche ai bambini, scheletri sono raffigurati sulle calzamaglie indossate per l’occasione, tutto è  improntato alla morte per esorcizzarla.

Aforismidiviaggio Mexcity Altare dei morti Messico 9253

Ho voluto esserci anch’io per partecipare alla festa dei morti e andare nel quartiere Coyoacan in rua Londres 247 alla casa Azul di Frida Kahlo a rendere omaggio al suo altare. Intorno a quella casa, in quel quartiere si è vissuta una stagione imperdibile che ha influenzato la storia culturale di tutt’un’epoca. In quella casa è racchiuso un mondo che si rivela al visitatore poco alla volta. Rossi squillanti, blu intensi inondati di sole, guidano il visitatore in un’atmosfera vivace attraverso un giardino di piante sensuali.

casa azul Frida una donna sofferente è diventata l’icona simbolo di un Messico unitario grazie alla sua arte ispirata agli ex voto, rappresentando se stessa, la sua sofferenza sopportata stoicamente grazie al suo amore per Diego Rivera, spesso presente nelle sue opere in piccoli ritratti, come miniature. La sua visione naif della vita non è mai scaduta nel cattivo gusto. Il suo bel viso era sempre incorniciato di fiori, i suoi occhi luminosi sempre espressivi. Nella casa azul si conservano gli abiti che indossava la pittrice e che hanno ispirato i grandi stilisti di moda. La messicanità è presente in tutte le sue opere. Lo sfondo di alcuni suoi ritratti spesso sono scimmiette, pappagalli, cactus, il mondo messicano per eccellenza. Lei così malata non ha mai rinunciato a vestirsi e adornarsi con abiti delle varie località del Messico, indossando gioielli tipici del paese ispirati al passato storico precoloniale. Prima di giacere sola in un letto davanti ad uno specchio raffigurando se stessa, Frida aveva vissuto un brillante periodo di attività sociale e politica.

Aforismidiviaggio Mexcity Diego Rivera con la morteIMG 9154 I muralisti erano chiamati dappertutto ad affrescare, erano di moda, suo marito Diego Rivera era il più quotato. Un movimento intellettuale di prim’ordine percorreva il paese, le arti erano al top, il cinema produceva film di validi contenuti sociali, la politica era in fervore. I cambiamenti in atto erano epocali e Frida ne era partecipe con Diego. Tra le personalità brillava per originalità e intelligenza la fotografa d’origine udinese Tina Modotti. Lev Trotskiy esiliato dalla Russia staliniana si era rifugiato a Coyoacan inizialmente ospite di Diego e Frida.

Aforismidiviaggio Mexcity Casa Trozkij IMG 9179 Il fascino della pittrice era tale che perfino il placido Trotzky innamorato della Kahlo, gli lasciava biglietti d’amore nei libri che si scambiavano. Picasso ammirava la pittura così speciale di Frida tanto che le regalò un paio di orecchini, due mani, che lei indossa in uno dei suoi ritratti. Ci s’aggira tra le stanze della casa azul come in un museo etnografico, tutti gli oggetti sono tipici del paese, rappresentano tutte le attività tradizionali messicane: la ceramica, i tessuti, i mobili. Nella allegra cucina gialla si offrivano agli ospiti cibi speziati dagli intensi profumi, frutti succulenti erano sulla tavola: tutto proprio tutto in quella casa porta la firma di Frida Kahlo. Leggi anche: Città del Messico, l’antica Tenochtitlan e l’icona Frida Kahlo

museo frida kahloAforismidiviaggio Mexcity Atelier di Diego Rivera IMG 9182