Il Sud Africa é un paese eccezionale, nei centri storici delle città più antiche sembra di essere in Europa, invece nei parchi nazionali sei catapultato in Africa, e che Africa!
I suoi abitanti sono più di 59 milioni. Il Sud Africa è grande quattro volte l’Italia. Le sue capitali sono: Johannesburg (sede della corte costituzionale), Pretoria (sede amministrativa) Città del Capo (sede legislativa), Bloemfontein (sede giudiziaria). L’Africa prima della deriva dei continenti, faceva parte del Gandwana, era un unico blocco con America Latina, India, Australia, e Antartide; geologicamente è uno dei territori più antichi del mondo, ha 3800 milioni di anni. Situata nell’emisfero australe è bagnata da due oceani: l’Atlantico e l’Indiano, Il sottosuolo è ricco di carbone, oro, diamanti. Attualmente Johannesburg é considerata il principale polo economico, finanziario e bancario dell'intero continente africano, la sua Borsa é la più importante dell’Africa e una delle venti più grandi del mondo. I fiori del Sud Africa sono di rara bellezza, li scopriamo dappertutto, perfino sul menù dell’aereo e ce ne innamoriamo. Gli abitanti autoctoni del Sud Africa erano gli ottentotti: estinti. Con loro vivevano i boscimani di cui sono sopravvissute alcune tribù di cacciatori e raccoglitori a tutt’oggi abbastanza primitivi. L’80% della popolazione è nera, i gruppi principali sono bantu, zulù, ndebele; gli altri sono bianchi e asiatici, in prevalenza indiani. I neri parlano la lingua bantu e l’inglese.
Leggi seconda parte: Sud Africa, Pretoria e Kuger Park
I sudafricani parlano una lingua mista al malese e ad un gergo marinaresco l’africaans, la lingua boera, portata nel 1652 dai coloni olandesi stabilitisi nel Paese come contadini. l’Africaans è la più giovane lingua del mondo a cui è anche dedicato un monumento. Fino al 1994 i bianchi avevano il controllo totale sulla vita politica, religiosa, economica e culturale del paese. I bianchi sono in prevalenza d’origine europea: olandesi, tedeschi, francesi. Attualmente Johannesburg é considerata il principale polo economico, finanziario e bancario dell'intero continente africano, la sua Borsa é la più importante dell’Africa e una delle venti più grandi del mondo.
Quando andai la prima volta a Johannesburg c’era ancora l’apartheid, non mi sembrò una città speciale comunque da esplorare. Tornai nel 2001 c’era stato un forte terremoto con poche vittime ma la città era scombussolata molti edifici erano lesionati, non ci fecero scendere dal bus perché ritenuto troppo pericoloso. La città era stata invasa dai profughi del Mozambico, accampati nelle strade, erano dappertutto, molti palazzi danneggiati erano resi inaccessibili con gli ingressi murati, per non farli occupare: una pena.
Ci tornai nel 2002 l’apartheid era stata abolita nel 1994, Nelson Mandela era stato scarcerato l'11 febbraio del 1990 a Città del Capo dopo una prigionia di 26 anni, nel 1993 gli fu assegnato il Nobel per la Pace insieme a de Clerk. Nel giro città andammo a vedere la “Muraglia” dei detriti accumulati dall’estrazione dell’ oro, una vistosa cortina che divideva la città dei bianchi da quella dei neri che lavoravano nelle miniere e avevano le loro casette al di là di quel muro. La nostra guida di origine italiana ci disse che loro i bianchi non sapevano niente di quei neri, per loro non esistevano, si sono materializzati solo dopo la fine dell’apartheid grazie a Nelson Mandela.
Visitammo la Township di Soweto ( SOuthern WEst TOwnship) fondata per i sudafricani neri diventata centro e simbolo del movimento anti apartheid. Vedemmo la casa in cui vissero la moglie e i figli di Mandela durante la prigionia del marito, spesso presa di mira con aggressioni e sparatorie,prima di turistizzarla.
Entrammo nella storia andando a bere birra al Wandie’s Place che durante l’apartheid produceva birra clandestinamente nascondendo i barili sotto il suolo del giardino. La birra era vietata ai neri, non erano ritenuti in grado di sopportare l’alcol e non degni di divertirsi. Fu quella un’esperienza da custodire nella memoria.
Nel locale si erano rifugiati i neri quel famigerato16 giugno 1976, durante gli acerrimi scontri contro la politica segregazionista del National Party; quel giorno a Soweto morirono 23 persone.
Il motivo scatenante era stato il decreto governativo che imponeva a tutte le scuole dei neri, di utilizzare l’afrikaans (per loro la lingua degli oppressori) come lingua paritetica all’inglese parlato dai neri. Negli scontri durati 10 giorni morirono più di 500 manifestanti per lo più studenti. La loro lotta fu condivisa anche da cittadini bianchi. Se volete approfondire la conoscenza della lotta contro l’apartheid vi proponiamo questo link: https://www.infoaut.org/storia-di-classe/16-giugno-1976-la-rivolta-di-soweto Johannesburg è purtroppo nota per essere tra le città con più alto tasso di criminalità al mondo.
(testi e foto di Gabriella Pittari)
