Città di Bussolengo
Adagiata su un pianoro ad altitudine 130 m., si affaccia sulla Val d’Adige mostrando a nord la corona delle prealpi venete, ad ovest quella delle colline moreniche, ad est il corso del fiume Adige verso la città scaligera. Il più antico insediamento di cui si abbia documentazione archeologica sul territorio di Bussolengo risale alla media età del bronzo, all’incirca 3500 anni fa. Nei secoli XV e XVI, nonostante le guerre e le calamità ricorrenti, Bussolengo diventa centro di rilevante interesse nel territorio veronese. Di qui passano le merci fluviali che scendono dal Trentino e dal crocevia di Bussolengo transitano imperatori e principi, mercanti e pellegrini, eserciti e contingenti militari. All’inizio del 1900 l’attività principale della popolazione è quella agricola. Importanti interventi di carattere idraulico ambientale hanno favorito la coltivazione intensiva del pesco e del kiwi che caratterizzano la produzione agricola del territorio. Negli anni ‘50 saranno le aziende artigianali di calzature a far decollare il Paese. Ha sottoscritto il partenariato per il percorso cicluturistico denominato "anello delle terre del Custoza".
CHIESA DI SAN VALENTINO. Situata nelle vicinanze di piazzale Vittorio Veneto, è il più glorioso e noto monumento di culto di Bussolengo. Risalente ai primi del 1300, è nominata per la prima volta in un codice nell’anno 1339. Nel 1391 il vescovo di Verona concede ai Disciplini il permesso di restaurarla, farne la sede della confraternita e costruirvi, in luogo annesso, un ospedale per la cura dei viandanti e dei pellegrini. Nella prima metà del XV secolo essa è già arricchita di due splendidi cicli di affreschi, attribuiti a Domenico Morone, narranti le storie di San Valentino. Sotto il portico a sud, antecedente ai due cicli, vi è la grande, mirabile Crocifissione del XIV secolo. San Valentino, patrono del paese, a Bussolengo è venerato anche quale protettore degli animali; il fatto si spiega per l’antichissima associazione della festa del Santo con una grande fiera degli animali, che nel 2011 è giunta alla 300ma edizione.
CHIESA DI SAN ROCCO. Si trova a ridosso del cimitero comunale, sulla vecchia strada che da Verona conduceva in paese. Ignota è la data di costruzione, forse, dedicata a San Rocco in seguito alla peste del 1511. La chiesa custodisce, un notevole piccolo tesoro di fede e di arte, più di trenta riquadri a fresco. Gli affreschi di San Rocco illustrano un momento importante della pittura veronese della fine del Quattrocento e dei primi decenni del Cinquecento.
CHIOSTRO FRANCESCANO. Annesso al Santuario della Madonna del Perpetuo Soccorso, era parte di un complesso monastico francescano e rappresenta uno dei pochi esempi di architettura monastica ancora esistente nel veronese. Le 45 lunette che si sviluppano nel sottoportico sono affrescate e raccontano “La vita e i miracoli di San Francesco”, autori i Muttoni, padre e figlio, entrambi Bernardo di nome.
VILLA SPINOLA. Villa risalente al XV secolo, sorge lungo la strada che scende verso Pescantina, fra l’abitato del capoluogo e l’Adige, in zona collinare che domina le valli e i monti della Valpolicella.Tratta si di un edificio a tre piani fuori terra. Un grande parco con alberi da alto fusto fa da cornice alla villa.
MONUMENTO AI CADUTI. Monumento ai caduti eretto il 4 novembre 1930 in ricordo dei caduti della “Grande Guerra”. L’altezza è di 17 metri. Il Piazzale dove sorge il monumento, offre una vista mirabile sulla Valpolicella e lo sguardo spazia su un incantevole orizzonte.
Ha una tradizione secolare la coltura delle pesche nel territorio di Bussolengo. L’agricoltura locale ha continuato a trarre reddito da questo frutto estivo che tuttora riscuote consensi anche all’estero. Da un secolo e mezzo la peschicoltura, che all’inizio si concentrava solo sulle “cultivar precoci” e a “pasta bianca”, è una voce fondamentale dell’economia locale. Nel 1947, è stato costruito il mercato della frutta in piazzale Vittorio Veneto, ora demolito per essere trasformato in biblioteca e centro culturale. Il vecchio mercato ortofrutticolo ha funzionato fino al 1987, quando è entrato in funzione il mercato ortofrutticolo intercomunale di via Molinara. La zona di coltivazione locale di pesche e nettarine è caratterizzata da un ambiente particolarmente adatto per tipo di terreno, clima, precipitazioni e collocazione protetta dal sistema alpino e mitigata dal lago di Garda.
Nella zona di Bussolengo la pianta di Actinidia, nome scientifico di questo vegetale di origine cinese, conosciuta anche come Kiwi, si è iniziata a coltivare nella seconda metà degli anni ’70. Questa coltura si è estesa rapidamente anche nell’entroterra gardesano e nell’alta e media pianura veronese. In queste aree il clima è favorevole alla coltivazione di questa specie data anche l’influenza termoregolatrice del Garda e la presenza dei Monti Lessini che rallentano le correnti d’aria fredda provenienti da nord. Il Kiwi infatti soffre il gelo. C’è da considerare anche che per questa pianta sono ottimali i terreni di origine morenica e alluvionale che hanno la caratteristica di drenare l’acqua e di avere uno scarso strato di terreno attivo. La produzione ha raggiunto in poco tempo un livello qualitativo notevole. Ciò ha permesso di acquisire interessanti quote sia del mercato interno sia di quello internazionale.
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