Ella Maillart
La Via Crudele,
due donne in viaggio dall'Europa a Kabul
“Incendiato dalla luce del sole che tramonta, la cittadella (Bayarid) sembra un muro fiammeggiante innalzato a sfidare la notte dei tempi".
La poliedrica giornalista svizzera Ella Maillart offre nel volume “La via Crudele. Due donne in viaggio dall' Europa a Kabul” un resoconto di un viaggio anteguerra. Siamo nel 1939, lungo un itinerario che profumava ieri, come profuma oggi, di esotico. Il viaggio con l'amica Cristina, pseudonimo di Annemarie Schwarzenbach scrittrice pure lei, mostra una ricerca di interiorità, di equilibrio proprio quando pone al centro la loro l'amicizia. Il paesaggio, gli incontri le situazioni nelle quali le amiche si muovono, con naturalezza e talvolta con audacia, vengono descritte con il linguaggio della poesia. Ella Maillart aspira a tornare in Afganistan “come in un paradiso perduto, un mondo originario, semplice ed armonioso dove vi è ancora spazio per quel fattore sconosciuto chiamato divino”. (Frederick Vitoux). Lungo l'itinerario conosciamo anche il dramma dell'amica di Ella, che non riesce a staccarsi definitivamente dalla droga, ma che l'amicizia e il dialogo la salvano da situazioni peggiori. “Via Crudele” diventa così la dura strada per l'autrice per non essere riuscita nonostante il dialogo e le attenzioni, a condurre l'amica fuori dal tragico utilizzo della morfina. Ella Maillart scrive e descrive, con la forza di una lirica raffinata, “l'occasione per immaginario di risalire il tempo e consolarsi della mediocrità del presente”. Le tante figure, i tanti paesaggi che attraversano questo libro “rinascono nella dotta ed equilibrata forma del linguaggio” (l'autrice è anche archeologa) che lei mette a disposizione di lettori privilegiati come confidenze di viaggio per amici. “Incendiato dalla luce del sole che tramonta, la cittadella (Bayarid) sembra un muro fiammeggiante innalzato a sfidare la notte dei tempi. In controluce gli scuri profili dei minareti sovrastano la città grigia e lontana si stende la pianura immersa in una livida luce giallastra. Ma all'improvviso tra un lato e l'altro della valle si disegna un arcobaleno.” Sorge anche la speranza per un pianeta che oramai si sta avviando verso la seconda guerra mondiale. In una lettera all'amica scriverà: “Queste pagine mi aiutino a ricordare che soltanto esigendo tutto è possibile sperare di raggiungere la meta, altrimenti per noi la vita non vale la pena di essere vissuta”. Grande viaggiatrice, si devono a lei racconti di viaggio da Mosca al Caucaso, dal Turkestan, dalla Cina e Kasmhir, dall' India e dal Nepal.