Forse alcuni lettori avranno visto il film dedicato a Butch Cassidy e Sundance Kid, pochi però sanno che la più famosa banca svaligiata dalla sua banda esiste ancora ed è diventata un piccolo museo nel far west.
Si trova a Montpelier, un tipico villaggio western dal nome francese, e non è unico, ci sono negli USA almeno due Paris e altri Montpelier. In questa assurda cittadina si arriva percorrendo la Highway 89, attraversiamo il Wyoming un’infinita distesa di praterie collinari con piccole fattorie sparse tra vasti prati da pascolo. Inoltrandoci nel paesaggio quelle che ci sembravano colline in lontananza sono rivestite di fitti pini, come tanti alberi di Natale in esposizione. Il sole penetra tra gli alberi facendoli risaltare come in un’illustrazione. Superiamo due passi delle Montagne Rocciose, si oscilla tra i 1500 e i 2400 m d’altezza. Attraversiamo l’abitato di Afton a 1900 m. La sua via principale è introdotta da un arco costruito con i palchi dei cervi che, a quanto riscontriamo, abbondano anche se noi non li vediamo. Mai visto niente di simile!
Per superare il passo la strada diventa un po’ più stretta e tortuosa ma sempre larga come una nostra autostrada a due corsie. Lentamente il paesaggio cambia; seguiamo il corso di due fiumi, uno che si chiama Snake (serpente) l’altro Bear (orso). Il fiume Bear si trova nello stato dell’Idaho dove siamo appena entrati e dove deduciamo che di orsi ce ne devono essere parecchi. Dopo un po’ mi cade l’occhio su un cartello che reclamizza il museo di Butch Cassidy a Montpelier, devo assolutamente vederlo. Chiediamo ad un agricoltore le coordinate per andarci, entriamo così in Montpelier, Idaho nella contea del Bear Lake. Percorriamo la via principale affiancata da case a uno o due piani alcune di mattoni rossi, altre di legno, rallegrate da insegne, un paese qualsiasi ma…eccoci alla banca, al museo.
Questa era la banca principale della cittadina, è un locale con un piccolo corridoio una cella in fondo e una grossa cassaforte. Butch Cassidy era imbattibile. E’ incredibile come in America anche un rapinatore possa diventare mitico al punto di dedicare a lui la banca che svaligiò con il suo “mucchio selvaggio”. La cittadina grazie al giovane fuorilegge é diventata una hollywoodiana rappresentante del west, le banchine lungo la via principale nei pressi della banca-museo sono sostenute da grandi orsi bruni con la scritta “attenti agli orsi”. Sul marciapiedi dove si trova la banca c’è un’istallazione: una serie di pali con in cima una bombetta. La sede della banca sembra presa da un film western mentre é lei che ha ispirato le banche dei film. Tutto è molto gradevole tra il divertente e lo storico che per noi europei è troppo recente. Entriamo nel piccolo locale dove alle pareti foto e cartelloni raccontano la storia del rapinatore e di quell’epoca. Ci sono i manifesti che lo mostrano con la scritta “ricercato” e la taglia offerta per la sua cattura. Una carta geografica degli Stati Uniti è costellata di bandierine, ci dicono che sono segnate tutte le località di coloro che vengono in visita al museo: allora noi non siamo così originali come speravamo di essere! Ci accoglie allo sportello uno sceriffo, lui è una persona vera, sfoggia una stella autentica, ci racconta che la stella di sceriffo è del suo bisnonno che faceva davvero il difensore della legge e combatteva i banditi, anche loro veri. Proseguendo verso Salt Lake City attraversiamo Paris, Idaho.
Mi viene in mente che durante un viaggio in Argentina avevo visitato i luoghi in cui era vissuto Butch Cassidy e il suo compagno Sundance Kid con la sua ragazza. Con gli introiti delle rapine si erano ritirati in una fattoria e vivevano una vita tranquilla, troppo tranquilla. Infatti nel 1908 rapinarono in Bolivia le paghe dei minatori di San Vicente, qui furono accerchiati dalla polizia locale e uccisi.Mi riprometto di riguardare il super premiato film con Paul Newman (Buch Cassidy) e Robert Redford (Sundance Kid) un film senza tempo in cui siamo più dalla parte dei fuorilegge che da quella della legge. Il viaggio continua e quasi all’improvviso si apre il folgorante turchese del lago Bear.
