L’Australia è un continente fossile che ha attraversato tutte le ere geologiche. Le sue origini vanno rintracciate a tre miliardi e seicento milioni di anni fa...
...quando andava formandosi durante il Precambriano, in assenza di ossigeno. Durante il Cambriano apparvero i primi animali a guscio duro, i loro fossili rinvenuti avvallarono e confermarono la teoria della deriva dei continenti, dimostrando l’esistenza della stessa forma di vita sia nel nord America che in Europa. Fu lo scienziato Alfred Wegener ad elaborare la teoria che nel Paleozoico e nel Triassico esistesse un unico continente che chiamò Pangea e un unico oceano denominato Panthalassa. La Pangea iniziò a frammentarsi 200 milioni di anni fa, contrapponendo la Laurasia (il blocco Europa, Asia, Nordamerica) al Gondwana (Sudamerica, Africa, Oceania). Wegener studiando le tracce dei ghiacciai sulle rocce riuscì a dimostrare che Australia, Africa meridionale, India e America meridionale, prima della deriva erano ricoperte allo stesso tempo di ghiaccio. Nel Giurassico (280-145 milioni di anni fa) la Pangea cominciò a dividersi dando inizio alla formazione della dorsale oceanica con l’innalzamento dei mari. L’Australia quindi é il pezzo base per ricomporre il puzzle dei continenti uniti in un unico blocco, che a detta degli scienziati, va lentamente ricomponendosi. Anche gli aborigeni australiani sono “fossili”, sembra risalgano almeno a 40 mila anni fa e si pensa siano originari dall’odierno sud est asiatico giunti qui attraverso il ponte della dorsale oceanica, inabissatasi con lo scioglimento dei ghiacci alla fine delle grandi glaciazioni. L’Australia rimase sconosciuta agli europei fino al 1606 quando fu avvistata dal navigatore olandese Willem Janszoon, ma fu James Cook a far sì che il Regno Unito se ne impossessasse nel 1788 per istallare le proprie colonie penali. L’arrivo di “estranei” modificò la flora e la fauna del paese rimasti fino ad allora incontaminati. Pochi erano gli abitanti di quel continente, ai nuovi arrivati sembrò di trovare dei selvaggi superstiti dell’età della pietra che sopravvivevano a se stessi. Quando si cominciò a considerare gli aborigeni come esseri umani, ecco che si scoprì che la loro ricca cultura spirituale tramandata oralmente aveva basi profonde e originali. Si contarono circa 600 gruppi con una lingua propria e una complessa struttura sociale, si riunivano in luoghi sacri per celebrare i loro riti di un credo totemico che riteneva sacri certi animali, certi alberi e certi luoghi del paese primo fra tutti Uluru, Ayers Rock. I nuovi arrivati concentrati sui propri interessi provocarono danni irreparabili alla vita materiale e spirituale degli aborigeni che sterminarono anche involontariamente portando malattie che li flagellarono. Quando infine gli aborigeni diventarono “la sporca coscienza dei conquistatori”, questi cominciarono a studiarli antropologicamente. Oggi una gran parte di abitanti originali di quel continente, avendo perso i riferimenti culturali della loro esistenza, s'aggirano alle periferie delle città, alcolizzati e mantenuti dallo Stato. Altri gruppi più consistenti vivono in remote aree dell'Australia rurale. Il furto delle terre e la distruzione dei territori ancestrali hanno avuto su di loro un impatto sociale e fisico devastante. Il 13 febbraio 2008 il neo-primo ministro Kevin Rudd ha presentato le scuse ufficiali alle popolazioni aborigene per la Stolen Generation, la generazione rubata. Quel paese così lontano e così vasto diventò un produttore di economia britannica, si esportarono bovini, pecore merinos; gli afgani allevarono dromedari e la natura si andò trasformando con coltivazioni prima mai viste su quelle terre di cacciatori-raccoglitori che vennero schiavizzati come contadini e non solo.
Scoprendo l’Australia anche il paesaggio europeo cambiò con l’introduzione degli eucalipti, delle acacie, e di altre piante prima sconosciute. La fauna fu una vera scoperta, qui vivevano i marsupiali come il canguro, si conobbero il koala, coccodrilli enormi, l’emu (simile allo struzzo) ed altri animali meno noti, insieme ai serpenti più velenosi del mondo. In Australia vive una razza di cani, i dingo, introdotti più o meno nel 3000 a.C. dagli austronesiani, il primo popolo che commerciò con gli aborigeni. Gli uccelli dell’Australia sono a dir poco meravigliosi. Gli attuali abitanti del Paese sono ora per 90% di origine europea, gli aborigeni sono solo il 2%. La popolazione totale è attualmente di 24 milioni su un territorio 25 volte più grande dell’Italia. Nel 1988, anno del bicentenario erano 16 milioni. Andare in Australia vuol dire ubriacarsi di natura, ed è l’occasione per scoprire un mondo così diverso, così lontano da noi, così pieno di curiosità da esaudire, e così grande da essere sicuri di vederne solo una piccola parte. (fine prima parte) testi e foto Gabriella Pittari
Foto di copertina: Stuart Edwards.-Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1650537
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