Incontri del terzo tipo al parco archeologico di Siracusa. Dalle grotte, dalle crepe, dagli antri profondi ed erbosi, a guisa di torri cresciute e distrutte dal tempo, immobili ma non pietrificate, solenni e mai opprimenti, appaiono sorgendo dal nulla, le sculture in bronzo di Igor Mitoraj.
La possente capacità espressiva delle sculture di Mitoraj si arricchisce dei luoghi (Parco archeologico della Neapolis a Siracusa) che le ospitano e, al contempo, consente di valorizzare siti che sono testimonianza del passato e di una straordinaria bellezza naturale. Un viaggio culturale sulle orme della Storia, allo stesso tempo immergendosi nella contemporaneità.
Jerzy Makina Mitoraj nasce a Oederan, poco lontano da Dresda, da madre polacca, Zofia Makina, e da padre francese di origine polacca, deportati dai nazisti ai lavori forzati. Alla fine della guerra, ritornati in Polonia, la madre sposa Czesław Mitoraj che lo adotta dandogli il suo cognome. Orfano di padre a causa della deportazione in campo di lavoro, Jerzy Makina, viene adottato dal nuovo marito della madre Zofia Makina, polacca, Czesław Mitoraj.
Trascorre l'infanzia a Grojec e frequenta il Liceo Artistico a Bielsko-Biała. Dopo aver studiato pittura alla Scuola d'arte di Cracovia e all'Accademia d'arte di Cracovia sotto la guida di Tadeusz Kantor, partecipa a diverse esposizioni collettive, tenendo la sua prima personale nel 1967 alla Galleria Krzysztofory in Polonia. Nel 1968 si trasferisce a Parigi, per continuare i suoi studi presso l'École Nationale Supérieure des Beaux-Arts. Poco dopo rimane affascinato dall'arte e dalla cultura Latino-Americane e decide di trascorrere un anno dipingendo e viaggiando in Messico. Questa esperienza lo avvicina alla scultura.
Siracusa, dalle Latomie emergono le Sculture di Igor Mitoraj
Fa ritorno a Parigi nel 1974 e due anni dopo tiene un'altra personale alla Galleria La Hune, nella quale include anche alcune sculture: il successo dell'esposizione lo convince a dedicarsi a tempo pieno alla scultura. Riceve il "Prix de la Sculpture" a Montrouge e il Ministro francese per la Cultura gli mette a disposizione uno studio al Bateau-Lavoir di Montmartre. Trascorre anche lunghi periodi tra New York, la Grecia e la Toscana; questi viaggi risulteranno determinanti per trovare, tra modernità e classicità, il suo stile. Dopo aver lavorato in terracotta ed in bronzo, nel 1979 compie un viaggio a Carrara e decide di dedicarsi anche alla lavorazione del marmo. Nel 1983 decide di stabilirsi a Pietrasanta, di aprirvi uno studio e di vivere tra Italia e Francia. Rimane molto legato alla città versiliese che nel 2001 gli conferisce la cittadinanza onoraria e alla quale lascia in dono numerose opere.
Le sue sculture vengono esposte in numerose occasioni sia in Europa che negli Stati Uniti. Di particolare importanza è la sua mostra di successo nel 1989 alla New York Academy of Art. In Italia realizza molte esposizioni in parchi e ville storiche dove le sue gigantesche opere trovano la giusta collocazione: si ricordano in particolare le sue suggestive esposizioni nella Valle dei Templi di Agrigento (2011), e quelle postume a Pisa (2015), nei Mercati di Traiano a Roma (2016), negli scavi di Pompei (2016) e nelle altre due città siciliane di Piazza Armerina e Noto (2021), nel Parco Archeologico della Neapolis, e in contemporanea in altri siti di interesse storico-archeologico, nella città di Siracusa dal 26 marzo 2024 al 31 ottobre 2025.
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Siracusa, dalle Latomie emergono le Sculture di Igor Mitoraj
Lo stile di Mitoraj è fortemente radicato nella tradizione classica, con una particolare attenzione ai busti maschili. Mitoraj presenta, tuttavia, anche una svolta post-moderna, attraverso l'ostentata enfatizzazione dei danni subiti dalle sculture classiche, ottenuta mediante la realizzazione di arti e teste troncati. Le crepe nelle sue figure si confondono con il mistero dell’antico. Squarci e frammenti penetrano, come reperti, allusioni ed evocazioni del paesaggio nel quale sono inserite.
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