Carissimi, per il concorso televisivo “Borgo dei borghi più belli d’Italia” della trasmissione televisiva di RAITRE “Kilimangiaro” per la Regione Umbria quest’anno è stato scelto il Comune di Panicale. Com'è andrà? Se votate tutti ce la faremo. VOTATE e FATE VOTARE PANICALE
Alcuni lettori ci hanno fatto sapere di essere andati in questo splendido Borgo e ci fa piacere davvero.è Sempre importante far conoscere luoghi così speciali della nostra bella Italia.
"Grazie per il voto di voi tutti, prezioso contributo che pone il mio Comune all'attenzione del turista curioso e intelligente. Un saluto cordiale ai lettori di Aforismi di viaggio che con Gabriella Pittari ha trovato il modo di stupire nel raccontare questi luoghi. Giulio Cherubini (Sindaco di Panicale)
Prima che fosse scelta dalla trasmissione di Rai 3 il Kilimangiaro avevo visitato Panicale arrivandoci col buio. L’impressione era di entrare in un guscio di muratura. Poi di giorno tutto s’illuminò anche se sotto un velo di nebbia. Del resto a Panicale c’è l’unico Museo italiano del Tulle. Delicate mani di donne ricamano sul tulle, veli di spose o scialli per signore raffinate. Mentre il velo di nebbia s’alzava scoprivo che le mura si sviluppavano a ellissi concentriche circondando una collina con il punto più alto nel palazzo del Podestà d’origine trecentesca. Guardando il paesaggio fuori le mura era chiaro che Panicale si era sviluppata su una terrazza naturale affacciata sul Trasimeno. Il suo periodo storico più significativo è stato il Rinascimento ma i suoi inizi furono etruschi. Il castello medievale dalla forma ellittica sorge su un cono tra Umbria e Toscana. Le porte del borgo si contrappongono una verso l’Umbria, porta perugina, l’altra verso la Toscana, porta fiorentina.
Dall’arco della porta s’entra sulla piazzetta dove la fontana centrale fa pensare ad un fonte battesimale di una chiesa a cielo aperto. Che le sue chiese fossero importanti lo dimostra il fatto che furono rimaneggiate e ingrandite per ospitare sempre più fedeli, perché Panicale fu un centro di devozione alla Madonna, consacrato da miracoli avvenuti in epoche diverse, forse per questo lavorarono qui artisti riconosciuti come maestri d’eccezione. Basta guardare il martirio di San Sebastiano affrescato dal Perugino nella chiesa omonima per rendersi conto del gusto artistico degli abitanti del piccolo borgo. E che dolcezza ispira la Madonna con angeli musicanti attribuita a Raffaello; ispirati per ispirare. Il patrono di Panicale e dei longobardi è l’arcangelo Michele, lo troviamo nella collegiata tra le più antiche del borgo, dove durante i restauri del 1684 venne casualmente alla luce un’Annunciazione ora attribuita a Masolino da Panicale. In questa chiesa si può anche ammirare un presepe dipinto, speciale per la sua bellezza. Il Palazzo Municipale all’inizio dell’antico borgo regio era una dimora nobiliare. Di fronte alla Porta Fiorentina si trova la chiesa di Sant’Agostino a tre navate con facciata in laterizio e pietra serena, edificata per proteggere l’edicola della Madonna della Sbarra, icona inserita ora in un altare monumentale sorretto da quattro cariatidi dorate. Impagabile è girovagare a ruota libera nelle stradine, si finisce per trovarsi davanti al Teatro Comunale Cesare Caporali, un teatro in miniatura, un gioiellino che diffonde cultura letteraria e musicale. Il panorama è tranquillizzante con vista sul lago Trasimeno circondato di colline punteggiate di ulivi e vigneti che lasciano intendere quale sapori condiscono i piatti della cucina locale, conosciuta anche per i suoi formaggi, consumati per tradizione insieme alla torta di Pasqua con l’uovo sodo e il capocollo, benedetto il Venerdì Santo.
Un borgo da visitare per apprezzarne la bellezza, la serenità e diffonderne la conoscenza.(testi e foto di Gabriella Pittari)