Trani, il medioevo abita qui
«Là dove l'Adriatico già promette lo Jonio e perde il verde acidulo sotto le squame d'un azzurro tiepido e denso, questa città che nessuno celebra, Trani, eleva un duomo alto come un'acropoli e una torre che ne misura la distanza dal cielo» (Cesare Brandi, Inno a Trani)
Il viaggio nella Puglia romanica non può non iniziare dal suo gioiello più bello: Trani e la cattedrale di S. Nicola Pellegrino. La città dal glorioso passato, che segna il “confine” tra l'Adriatico e lo Ionio, come suggerisce Brandi, è una perla di rara bellezza. Sin dal medioevo, Trani sarà crocevia di popoli e culture del Mediterraneo e porta per l'Oriente. La ricchezza culturale è visibile in ogni pietra bianca del centro storico, scalfita da gesta immemori e remote. La particolare veste romanica fu indossata nel periodo che va dai Normanni a Federico II di Svevia. Visibili ed emblematici sono il Castello Svevo e la suddetta Cattedrale. Alla bianca roccaforte, che nelle giornate di solleone si accende di un fulgido candore, si accede tramite un ponticello sospeso su un fossato (un tempo naturale). Oltrepassato l'ingresso, con la sua possente torre dell'orologio, si accede nel cortile, dove è possibile notare le varie età di intervento che hanno trasformato il castello. Il fortino, annesso alla villa comunale, e costruito un tempo per proteggere l'estrema punta orientale del porto, accoglie la principale attrazione per il viaggiatore sulla sua sommità: al di sopra delle mura infatti si dividono le bellezze di acqua e terra. Guardando verso est, da uno dei punti più suggestivi del paese, infatti, il turista potrà perdersi nella profondità infinita dell'orizzonte, là dove svanisce la linea di confine tra le placide acque e il cielo sereno. Voltandosi dalla parte opposta, invece, potrà vedere la città moderna abbracciare il borgo antico; la violenza dei colori moderni tramortire la candida pietra antica che rivedrà invece vittoriosa nella bellezza senza tempo della Cattedrale. La chiesa rappresenta un prezioso esempio di romanico normanno pugliese. Essa è stata realizzata usando un tufo calcareo caratteristico della zona: la pietra di Trani estratta dalla cava della città. Un materiale lapideo di un rosa chiarissimo che conferisce all'architettura una verecondia e un pudore senza pari: una giovane fanciulla dalle gote rosa-chiaro per le numerose avances dei fotografi che si prestano a immortalarla. La piazza antistante pullula di scatti. Numerosi i turisti interessati a forografare le bestie esotiche del plastico rosone, l'altissimo campanile che appare leggero per l'elevato sottopassaggio che lo sostiene e il gigantesco transetto che si intravede appena dalla facciata. La gente passeggia lietamente sotto il caldo sole pugliese, accostandosi di tanto in tanto al muretto che dà sul mare, per allietare la vista con uno stupendo panorama balneare. La passeggiata diventa più piacevole la sera, quando le luci gialle del paese accompagnano il viaggiatore tra i cunicoli serrati della città. Passando sotto il suggestivo campanile e superando lo spiazzo con i giganteschi gradoni si può raggiungere il porto dove è possibile gustare le prelibatezze del mare, in uno dei tipici locali che lo costeggiano, per poi godere della brezza della sera.