Patmos (Dodecaneso), l’isola dell’Apocalisse.

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L'arrivo all’isola di Patmos vale il viaggio. Dal traghetto, partito da Samos, si ha una romantica visione di Skala, porto di Patmos. Il tramonto innanzitutto,

 che lascia scorrere sulla dorata acqua la scia bianca della nave, le bianche dimore del porto incastonate sulla sommità dell’isola coronata da una cinta di mura merlate. E l’occhio che non si stanca ad osservare ora le isolette a destra, i sentieri alla sinistra, il monastero sull’altura, la nave da crociera all’ancora più lontana ed il resto che solo cercare di raccontarlo rovinerebbe il foglio su cui sto scrivendo. Non sai a cosa andrai incontro, ma vorresti sbarcare al più presto per andare verso quell’ insolito che sembra invitarti. La forma strana di quest’isola, la conformazione irregolare del territorio, ondulato e con numerose insenature e spiagge, la cittadella o castello che la domina è un fattore di grande entusiasmo per sbarcare quanto prima. Ma è il mistero, forse sarebbe meglio chiamarlo il senso del divino, che condiziona ed influenza la visita, rende particolarissima e inconsueta l’esplorazione. A Patmos l’Apocalisse è nata, a Patmos l’Apocalisse vive. E ’ora di scovare il suo segreto.

 Patmos (Dodecaneso), l’isola dell’Apocalisse.

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Dalla stanza dell’hotel ritorna la commozione nell’osservare il golfo imperlato di luci al soffitto, e là in disparte all’entrata, la nave da crociera vibrante di luci su quattro piani. Vedere Chora è il programma che ci siamo fatti per il giorno seguente. Un giro Skala porto dell’isola, permette di cercare un ristorante e di visitare la piccola capitale-villaggio. Negozietti, artigiani, ristoranti, luoghi di passeggio in queste viuzze pittoresche chiamano ad una rilassante serata. Profumi e luci invitano a fare della prima sera un momento piena serenità. Sullo sfondo il baluginare delle luci delle navi da crociera ancorate, in alto le luci invitano alla visita del santuario Santa Sede di Panagia Koumana.

Patmos (Dodecaneso), l’isola dell’Apocalisse. Visita a Chora

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Di giorno, è’ possibile raggiungere e visitare CHORA in autobus. Sono 4 chilometri dal porto in leggera salita, (fattibile anche lungo un sentiero a piedi) Inutile nascondere l’attrazione che si percepisce in avvicinamento. Le case candide sul pendio sovrastate dalla mole della fortificazione, massiccia, bruna e perfettamente conservata: da quasi 2000 anni un luogo di culto, ed inserita dal 1999 nella Lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO. Colpisce innanzitutto per assomigliare più ad un castello bizantino che non ad un luogo di preghiera. Ognuno troverà nel suo interno il contatto con una antica sacralità che dura ancora nella nitidezza di pavimenti e muri, nel lindore che i guardiani dedicano alla pulizia. Profumi e luci invitano alla riflessione e al rispettoso silenzio di questo luogo. Cappelle, celle, magazzini, pozzi, sacrestia, biblioteca, museo, l’altare lo rendono un complesso monastico di stupefacente bellezza. I favolosi tesori (immagini portatili, pianete ricamate, codici miniati, argenti sacri e oggetti liturgici), fanno del museo un una collezione imperdibile.

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All’uscita si raggiunge a piedi lungo la stretta via che ci conduce attraverso le bianche dimore della collina, ai molini a vento. Posti sulla sommità offrono uno scenografico paesaggio sul golfo e in parte sull’isola.

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Scendiamo seguendo le indicazioni alla Santa Grotta dell’Apocalisse.  San Giovanni Evangelista, qui chiamato Theologo, è arrivato nell’anno 95, esiliato in questo luogo impervio e senza contatti con l’esterno, per punizione perché predicava la conversione al cristianesimo non rispettando le leggi dell’epoca. In questo luogo l’evangelista avrebbe ricevuto le sue estatiche visioni scrivendo il libro sacro dell’Apocalisse. Secondo la tradizione si venera ancora la pietra sagomata su cui il santo posava il capo nel giaciglio di quella grotta. Fedeli da ogni parte del mondo si inginocchiano a pregare e a leggere brani del testo sacro in perfetto silenzio.

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“Questa visita costituisce un’esperienza unica a prescindere dalla fede, per via di quell’inspiegabile fenomeno di saturazione energetica che talvolta si percepisce in più di un luogo ritenuto sacro”. All’antro è affiancato un santuario da cui si gode un panorama mozzafiato in grado di restituire a chiunque un paradisiaco senso di pace e di armonia.

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Patmos (Dodecaneso), l’isola dell’Apocalisse: giro delle spiagge dell’isola 40 km

Fissate le vostre scelte e partite. Tutte le spiagge sono raggiungibili in con macchina o moto a noleggio. Pure in bicicletta l'isola di Patmos è percorribile. Impegnativa ma non difficile. Lungo i circa 40 chilometri di percorso, assaporerete ovunque i colori; l’ambiente tipico ancora inalterato è di una bellezza emozionante. Bisogna solo scegliere fra le destinazioni più facili da raggiungere e più ricche di servizi, come quelle più vicine a Skala, o quelle più isolate e sobrie che si trovano invece a una distanza di 5-10 chilometri dall’area più urbanizzata al centro dell’isola. Ogni spiaggia va osservata dall’alto, poi scendendo al mare, apparirà una natura solitaria e primitiva, apparentemente impenetrabile, con un fascino riservato.

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Petra Beach, Grikos, Meloy, Paralia Meli, Paralia Kampos, Vagia Bay, Livadi Geranou Beach. Molto spesso non attrezzate, qualche tamerice a contenere il sole, ghiaia o ghiaino colorato a rallegrare la vostra ricerca dei frammenti più originali. Silenzio e moderato afflusso. Lungo la costa ricamata, la natura soddisfa le esigenze di ogni visitatore.

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 Sul traghetto al ritorno “lasciate che i ricordi vi trasportino nell’infinito viaggio di rivelazione”.

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