Entrato In India, dove era nato Buddha Sakiamuni, Xuanzang visita tutti i luoghi in cui Buddha aveva predicato la “vera” fede, e raccoglie una gran quantità di rotoli da studiare e da tradurre per i credenti cinesi.
Anche noi turisti-pellegrini di altri tempi visitiamo i luoghi di Buddha ora diventati siti archeologici. A Varanasi (Sarnath) dove Buddha predicò il suo primo sermone. A Sanchi (46 km da Bhopal) ci colpisce la bellezza del complesso architettonico dei monumenti buddisti, risalta il grande stupa (reliquario) che lo domina.
A Bodhgaya Buddha si è illuminato, cioè ha raggiunto il Nirvana, non si reincarnerà più. Il suo insegnamento grazie al re Ashoka, nel IV secolo a.C., si diffonderà per il mondo.
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Gli stupa sono pagode reliquiari buddisti affidati al vento, all’aria: uno dei quattro elementi, che finì per rappresentare. Non si può entrare in questi reliquiari perché sono “solidi”, sigillati, custodiscono al loro interno solo un osso, un dente, qualcosa appartenuta all’esistenza fisica del santo a cui sono dedicati, perché In India i corpi vengono cremati. La forma degli stupa evolutasi nel tempo richiama gli elementi essenziali della vita: l’acqua, la terra, il fuoco, l’aria. E’ una superba astrazione simbolica che non lascia indifferenti. |
Nel ritorno in Cina Xuanzang riattraversa diverse valli, la valle dell’Hunza, la valle dello Swat, i cui fiumi si gettano tutti nell’Indo in panorami spettacolari che lasciano attoniti per i colori e per i contrasti dovuti all’altezza, tra l’acqua spumeggiante e gli enormi massi sulle rive dove i pellegrini hanno inciso animali totemici, disegni votivi, stupa, preghiere. Non possiamo crederci quando il bus si ferma e andiamo a vederli, sono lì da più di 1000 anni! E’ un mondo totemico, spirituale che c’incanta. C’aggiriamo tra il frastuono tempestoso delle acque. Durante la traversata di uno di questi fiumi con le acque in subbuglio, la zattera di Xuanzang si ribaltò, molti rotoli finirono tra i flutti. Per Xuanzang fu una vera tragedia, dovette fermarsi per cercare di recuperare i manoscritti perduti, e farseli ricopiare dai monaci.
| In seguito a questo brutto avvenimento nacque uno strumento di richiamo dei fedeli davvero originale. La tradizione dice che il monaco era così arrabbiato che cominciò a battere con un bastone i pesci sulla testa per fargli sputare i rotoli. Lo strumento é molto diffuso soprattutto nei monasteri Tibetani, il suono che lancia é cupo e brillante allo stesso tempo. |
Le vallate di questi fiumi d’estate sono immerse nel verde, tutte coltivate, ci sono una gran quantità di alberi da frutto, quasi esclusivamente albicocchi che gli abitanti essiccano al sole in estate sulle terrazze delle loro case di fango. Le albicocche costituiranno la scorta di vitamine per i lunghi inverni in cui quei ridenti villaggi resteranno isolati.
Nel villaggio di Mingora nello Swat dove visitiamo l’area sacra buddista di Butkara, è nata Malala la coraggiosa ragazza vincitrice nel 1914 del Nobel per la Pace per la sua lotta a favore dell’istruzione delle bambine, a quell’epoca aveva solo 17 anni! Passando di valle in valle Xuanzang constata che alcuni monasteri sono abbandonati, gli stupa lasciate agli elementi, deduce che il buddismo sta attraversando una fase di declino. Nel 645 Xuanzang finalmente tornò in Cina, fece il suo ingresso trionfale in Chan-an, la capitale del regno dei Tang ( l’odierna Xian, vuol dire Pace): lo precedevano numerosi carri che trasportavano una gran quantità di merci e di preziosi rotoli manoscritti. Durante la sua assenza, protrattasi ben 14 anni, tante cose erano successe nel suo paese. Il Xinjiang era stato invaso dai turchi centro asiatici. Fu dura fatica sconfiggerli e sottometterli, cosa che era avvenuta nel 640. I turchi stabilitisi sul territorio cinese furono integrati nell’impero cinese. Il territorio cinese si era esteso con guerre di conquista portate a termine dagli imperatori Tang.
La dinastia Tang é ritenuta la più tollerante delle dinastie cinesi, lo dimostrano gli scambi culturali e religiosi che avvenivano nella capitale che a quei tempi si dice avesse un milione di abitanti. Nel Museo delle Steli dal quale viene l’immagine di Xuanzang riprodotta su carta di riso, si può vedere una stele con incisa la fondazione di una chiesa nestoriana. C’erano templi e chiese di altre fedi: il Mazdeismo, il Manicheismo, fu un periodo decisamente felice di libertà di fede, di pensiero.
Finalmente in Cina, Xuanzang redasse un rapporto dettagliato per l’imperatore tratto dai suoi diari di viaggio, un testo tra il realismo e l’immaginario. Nel XVI secolo fu il letterato Wu Cheng-en a raccontare le avventure di Xuanzang in un libro dal titolo “Lo scimmiotto”, trasferendo in cielo il duplicato del governo sulla terra, fissando l’esperienza del vagabondare di Xuanzang in un libro leggendario.
A Chan-an Xuanzang si mise finalmente all’opera circondato da monaci e aiutanti. Nel 652 l’imperatore Gao-zong fece costruire per lui la magnifica pagoda dell’Oca selvatica” per ospitare le 1300 Sutra portate dal “Maestro” diventando il più importante centro per la traduzioni di testi sacri, conservati ancor oggi nella pagoda. Lo strano nome della pagoda é dovuto ad una leggenda che racconta di quando Buddha mandò dal cielo un’oca che piombò esanime al suolo mentre volava con il suo stormo. In quel periodo a Chan-an c’era una grave carestia fu per questo che Buddha volle aiutare i monaci della sua fede offrendo loro il cibo per continuare il lavoro senza i morsi della fame.
