Il nostro viaggio esplorativo di Buenos Aires prosegue con una visita al teatro Colon uno dei teatri classici d'opera più grandi al mondo. A Buenos Aires ci sono 200 teatri confermandola come città di alto livello culturale.
Per cogliere l’allegria nelle sue sfumature più vivaci si va lungo il fiume Riachuelo a La Boca, un quartiere popolare ricco di attrazioni. Artisti di strada rallegrano il Caminito, una stretta strada fiancheggiata da casette di zinco dipinte con colori brillanti sorte nei tempi dell’immigrazione soprattutto italiana.
Lo stadio La Bombonera in occasione delle partite del Boca Juniors è affollato di tifosi rumorosi. Tutti gli argentini sono orgogliosi di aver dato al football un calciatore come Diego Armando Maradona “il migliore, un mito”. La Fundación Proa, con vista sui vecchi moli portuali, propone e sviluppa programmi educativi e culturali.
A Puerto Madero lungo il Río de la Plata l’ex zona di depositi sul più vasto estuario del mondo, sono tornati a nuova vita gli edifici industriali e portuali. La riserva ecologica Costanera Sur é lo sfondo dell’elegante Puente de la Mujer di Santiago Calatrava; e c’è il museo Fontana, dedicato al pittore italiano Lucio Fontana nato a Buenos Aires.
In Avenida del Libertador si va a rendere omaggio al museo Scuola meccanica della Marina (ESMA) diventato il luogo di memoria della dittatura dove sono esposte le fotografie dei 30 mila militanti politici desaparecidos gettati in mare con i voli della morte dell’Esma i cui corpi non sono mai stati ritrovati quindi desaparecidos, scomparsi: molti erano giovani universitari. Anche se gli argentini hanno deciso di non parlarne per dimenticare quel recente passato, comunque non é possibile dimenticare perché quella tragedia ha lasciato un’impronta indelebile nella storia dei suoi abitanti. La “sporca guerra”, fu un programma repressivo segreto contro marxisti e peronisti che cercò di eliminare qualunque forma di protesta e dissidenza presente nell'ambiente culturale, politico, sociale, sindacale e universitario culminato nel 1976/1979.
A Buenos Aires vivono circa 250 mila ebrei, è la comunità più grande dell’America Latina; gli ultimi arrivi risalgono alle persecuzioni naziste. Ma a fine ’800 sbarcando sul Rio della Plata erano arrivati gli ebrei che fuggivano dai pogrom russi. Nel 1891 il barone tedesco Maurice de Hitsch aveva fondato la Jewish Colonisation Association per finanziare la fuga degli ebrei perseguitati. I nuovi arrivati portavano con se le loro musiche, i loro balli, contribuendo allo sviluppo della musica Argentina per eccellenza: il tango, parente dell’habanera cubana, figlio del candombe (una danza africana) accompagnato dal bandoneón, una fisarmonica d’origine tedesca.
Si può imparare a ballare il tango anche al café porteno Confeteria Ideal apparsa nel film Evita di Alan Parker, a Los Angelitos si va per assistere a spettacoli di ballerini professionisti per ammirare l’audacia della coppia che prima o poi s’annoda in una mossa passionale. Per ballare sono sorte in tutti i quartieri della città le milonga, le sale da ballo.
Nell'abbraccio del tango. Il mondo delle milongas di Buenos Aires
il libro di Elisabetta Muraca che vi aiuta a capire
Entrare in una Milonga è un’emozione, personalmente ci ho visto quel ritorno al passato necessario al futuro. I ballerini mi sembravano toreri decisi a non uccidere più, le ballerine vestite in abiti démodé anni 50/60 del secolo scorso le ho trovate commoventi. Troppo bello é stato guardare le coppie volteggiare nella penombra stimolando i presenti a lanciarsi per ballare con loro: una magia. Gli interpreti mitici del tango sono il malinconico Carlos Gardel, nato a Tolosa, morto in un incidente aereo nel 1935, Osvaldo Pugliese d’origine italiana che ha impreziosito la musica con i ritmi napoletani, classici e operistici. Più di recente l'innovatore indiscusso é stato Astor Piazzolla.
Buenos Aires é una gran bella città dove vivere deve essere appagante da molti punti di vista.
L’Argentina é: “Un’idea di vastità spaziale che ha per confine le nuvole della pampa” (Guido Piovene)
Il tango è un pensiero triste che si balla. (Enrique Santos Discépolo)
Non c’è un tango vecchio e un tango nuovo. Il tango è uno solo. Forse l’unica differenza è tra chi lo fa bene e chi lo fa male.(Anibal Troilo)
Studiare il tango non è inutile, significa studiare le diverse vicissitudini dell’anima argentina. (Jorge Louis Borges)
La mia musica è triste perché il tango è triste. Il tango ha radici tristi e drammatiche, a volte sensuali, conserva un po’ tutto… anche radici religiose. Il tango è triste e drammatico ma mai pessimista.(Astor Piazzolla)
A mio parere, il tango è, soprattutto, ritmo, nervi, forza e carattere.(Juan D’Arienzo)
Il tango è saper camminare abbracciati.(Carlos Gavito)
Non c’è possibilità di errore nel tango, Dana, non è come la vita: è più semplice! Per questo il tango è così bello: commetti uno sbaglio, ma non è mai irreparabile, seguiti a ballare! Perché non ti butti? Vuoi provare? (Scent of a Woman – Profumo di donna)
Il segreto del tango sta in quell’istante di improvvisazione che si crea tra passo e passo. Rendere l’impossibile una cosa possibile: ballare il silenzio. (Carlos Gavito)
Non basta avere la voce più melodiosa per intonare un tango. No. Bisogna anche sentirlo. Bisogna viverne lo spirito.(Carlos Gardel)
Amo il Tango e da giovane lo ballavo spesso. (Papa Francesco)