Ci sono cinque italiani, tre Catalani e 2 Inglesi … sembra l'inizio di una barzelletta, in realtà è l'inizio di un viaggio, con meta il Marocco, assieme a tutta la mia Famiglia.
Ogni componente arriva dalla propria città e puntualmente e felicemente, ci ritroviamo a Marrakech qualche giorno prima di Natale. L'entusiasmo è proprio di chi si appresta ad una nuova avventura, forse non proprio tale trattandosi di un paese sicuro, ma la novità di intraprendere un viaggio tutti assieme ravviva l’eccitazione e la curiosità verso l'ignoto. Ognuno ci ha messo del proprio: chi ha organizzato i primi giorni a Marrakech, chi il pacchetto con destinazione il deserto e chi una ulteriore permanenza vista Oceano. Viaggiare in dieci può comportare qualche problema nella reperibilità degli alloggi, ma quando si trova, come successo a noi, il Riad occupato solo da noi e ci permette di trasformarsi in padroni per qualche giorno di una situazione abitativa posta in pieno centro.
E così, alcuni giorni trascorsi all'interno della Medina, ci permettono di approfondire la conoscenza di questa città, un tempo imperiale, e di orientarsi nel dedalo delle sue stradine labirintiche costellate di souk. Talvolta, arrivando in spazi aperti, l'alto minareto moresco diventa un ulteriore supporto nell'orientamento. Le sere ci ritrovano tutti attorno alla stessa tavola nel degustare i piatti tipici mentre i sintetici racconti della giornata arricchiscono la voglia di scoprire ulteriormente il fascino ed il cuore pulsante di questa città eletta capitale della cultura africana 2020.
Un paio di giorni dopo ci attende un piccolo autobus di 15 posti a noi riservato. Direzione Atlante dove finalmente ho modo di conoscere il passo montano di Tizi n'Tichka di 2260 mt. che percorriamo in mezzo ad una bufera di neve. Nessun timore, l'autista Aziz si dimostra all'altezza e conquista presto la nostra fiducia; come poteva essere altrimenti con un nome rientrante nei 99 nomi di Allah con significato di potenza, forza, rispetto … “Nomen omen”.E poi giù sino alla “Kasbah Ait ben haddou” dell'Unesco, posta lungo la carovaniera verso il Sahara; carina, ma trasformata in Souk ben distante da come veniva rappresentata nei molteplici famosi film dei quali costituiva il teatro di posa.
Marocco con famiglia. Il valore aggiunto che rende il viaggio speciale ed unico.
L'arrivo al Riad Dadès Paradise, situato alla base delle Gole omonime viene accolto dalle piccole nipoti inglesine con un libero sfogo nelle stanze della struttura dando esibizione di esercizi ginnici. Con le prime luci del mattino le gole si presentano ancora sonnolente pur nella maestosità del contesto: strade impervie, pareti scoscese a picco e colori cangianti. A seguire le spettacolari Gole di Todra, altra fermata d'obbligo, ma qui la strada è tranquilla sul fondo valle a lato del fiume. Le percorriamo a piedi su strada asfaltata fino al punto in cui le pareti rocciose si avvicinano sino ai 10 mt. e dove partono anche itinerari per l'arrampicata di oltre 150 mt. di dislivello.
Nel primo pomeriggio ci fermiamo nei pressi di Merzouga in vista delle prime dune del deserto; qui attendono due 4 x 4 con alla guida due svitati Berberi che con un percorso emozionante ed altalenante ci conducono in una radura dove dieci miti dromedari ci emozionano con una lunga passeggiata a passo felpato sino al campo tendato nel cuore dell'Erg Chebbi. Una sosta intermedia ci permette di perderci in un tramonto tra le dune che si stanno tingendo di rosso e viola.
E' la Vigilia e, sotto la tenda berbera, ci attende la rituale cena famigliare che, come ogni anno, ci vede riuniti con scambio di modesti, ma apprezzati regali. Mi allontano nella notte dalle poche luci del campo al suono dei tamburi sotto una volta di stelle scintillanti in un palcoscenico che rende la serata, già perfetta, in qualcosa di straordinario.
E' Natale, l'aria del primo mattino è bella tersa e mi appresto a salire sulla duna più alta per salutare il nuovo giorno, una mia figlia mi ha preceduto … che bello. Ci attendono due giorni di scorribande tra le dune ed i laghi di Merzouga. E' tempo di ritornare ... una sosta interessante ci permette di percorrere il mercato berbero di Rissani, raro esempio di cultura e tradizione, ed immergerci in uno spaccato di vita marocchina dove confluiscono cultura berbera e araba e dove le lunghe contrattazioni necessitano di un sorso di the tra un ribasso e l'altro e poi via fino all'Oceano ad Essaouira.
Anche qui troviamo un Riad nella Medina solo per noi ed il blu delle barche tipiche diventa il colore dominante fondendosi al blu del mare e del cielo. Tramonti così è difficile vederne; dalle mura della Medina attendo l'attimo fuggente, le fotografie si susseguono, ma alla fine ne resterà solo una con la presenza di un gabbiano.
Il ritorno a Marrakech ci permette di ripercorrere stradine, ormai familiari, e di provvedere alla ricerca di qualche ricordino che già aveva attirato la nostra attenzione mentre ogni gruppo, a seconda dell'orario di partenza dell'aereo, provvede a recarsi all'aeroporto … a presto. Con la mia Signora, avendo ulteriore tempo a disposizione, decidiamo per un ritorno alternativo, ma questa è un'altra storia.
Marocco con famiglia. Il valore aggiunto che rende il viaggio speciale ed unico.
Mia figlia mi chiede quale potesse essere il luogo più bello visto durante i miei viaggi; devo dire che è una domanda che non mi sono mai posto e velocemente sono passati nella mia mente decine di luoghi senza alcun fermo immagine, allora ho realizzato che la bellezza di un viaggio non è da ricercarsi solo nei luoghi, ma nelle persone, negli incontri, nei compagni di viaggio; sono questi che lo valorizzano e che scavano nella memoria uno spazio dove potrete ritrovarli sempre freschi con la forza di un valore aggiunto che rende il viaggio speciale ed unico; ogni viaggio ha la sua peculiarità, la sua faccia nascosta agli occhi di chi si limita a guardare il dito.
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