Città di Sona
Il territorio del Comune di Sona ha una superfice di 41,14 km. quadrati e una popolazione di oltre diciassettemila abitanti; si colloca nella zona nord occidentale della Provincia di Verona fra il Lago di Garda ed il Capoluogo, in una zona privilegiata dai punti di vista paesaggistico e naturalistico. Confina a nord con Bussolengo, ad est con Verona, a sud con Sommacampagna, a nord-ovest con Castelnuovo del Garda e a sud-ovest con Valeggio sul Mincio. Dal punto di vista morfologico il territorio comunale si può suddividere in due zone: la prima verso Ovest comprende S. Giorgio in Salici e parte di Sona e Palazzolo. E’ caratterizzata dalle colline moreniche del Garda, formazioni originate durante le ultime due ere glaciali dallo scorrimento del ghiacciaio che scendeva dalle montagne dell’Alto Adige verso la Val d’Adige e il lago. Ad Est si sviluppa la zona dell’alta pianura alluvionale padano-veneta, comprendente tutto Lugagnano e parte di Sona e Palazzolo. Lungo i confini con i Comuni di Castelnuovo del Garda e Valeggio sul Mincio scorre il fiume Tione dei Monti, principale corso d’acqua naturale del territorio ed elemento naturalistico di rilevanza e bellezza paesaggistica caratterizzato da specie arboree e faunistiche tipiche dell’ambiente locale. La presenza di pianura e colline fa sì che l’altimetria del territorio cambi da 84 metri s.l.m. presso Lugagnano, ai 228 m. della collina più alta di Palazzolo. Il nome originario di Sona è “Asiona”, divenuto Sona ma scritto Xona dopo il 1162. In epoca romana alcune colline divennero sede di presidi militari per controllare la “Via Gallica”. Dopo l’Impero Romano Sona passò inizialmente sotto il dominio longobardo, quindi, nel sec. XIV, sotto la protezione della signoria Scaligera; dal XV al XVIII sec. fu parte della Serenissima Repubblica di Venezia. Al dominio francese (1797-1815) successe quello dell’impero austriaco. Nel 1848 e 1866 (prima e terza Guerra di Indipendenza) il territorio fu teatro di combattimenti tra l’esercito austriaco e quello sabaudo, citati in opere letterarie e testimoniati da cippi e reperti. Sona, Palazzolo e S. Giorgio in Salici godono di una notevole bellezza paesaggistica per la loro posizione collinare, con scorci sul Garda, sulle Prealpi e Alpi bresciane e trentine, sul Monte Baldo, sulla Lessinia e gruppo del Carega. Nel loro territorio sorgono ville signorili e palazzi, spesso circondati da broli cinti da muri in sassi morenici, di grande rilevanza storico-artistico e culturale: a Sona le ville Giarola-Previtali (“Villa Eire”); Menegazzi-Sparavieri-Macola-Dalla Rosa; Angheben-Sparici-Landini (“dei Cipressi”); Trevisani-Calderara con il parco comunale Romani e la Guglia;Consolaro-Turata (convento dei Gesuiti fino al 1915) e villa Silvestri (“La Sellara”). A Palazzolo sipossono ammirare le ville Schizzi-Fiorini, Maggi-Berzacola-Scattolini (“Belvedere”), Pastrovich-Fiori-Manzati (“Il Castello”) con le due torri di origine scaligera, infine il palazzo Palazzoli-Scattolinicon la chiesetta di S. Antonio. A San Giorgio in Salici si trovano le ville Baietta-Gaspari,Merighi-Fugatti, Ravignani-Guarienti-Cavallari, Cavazzocca-Bressan e villa Spolverini-Giusti del Giardino-Dal Santo (“La Guastalla Nuova”) già convento degli Eremitani, con la sua corte e la chiesetta dell’Annunciazione della Beata Vergine Maria;Le campagne sonesi sono costellate di numerose corti rurali, costruite dal 1500 in poi. Da ricordare a Sona le corti Montresora, Cà Vecia, Colombara, Colombaron, Centurara con la chiesetta della Beata Maria Vergine del Soccorso; a Palazzolo le corti Valmaron, S. Vittore con la chiesetta omonima, Albarello con la chiesetta di S. Francesco, Bandezzà, Cà Gerard con la chiesetta della Madonna delleGrazie. A San Giorgio le corti Guastalla Vecchia, La Sgrifona, La Corte, Ferrari con la cappella dedicata a S. Agostino, Corte Fornello e Corte Turco. A Lugagnano le storiche corti Beccarie e Messedaglia con la chiesetta della Madonna del Carmine. Degno di nota e di una visita è, nella chiesa parrocchiale di Lugagnano, il monumentale affresco di F. Bellomi Storia della Salvezza. Tra i monumenti di maggior pregio la Pieve di S. Giustina a Palazzolo, caratterizzata dalle due absidi diseguali. Chiesa in stile romanico, venne costruita con ogni probabilità prima dell’anno Mille sul luogo di un’altra chiesa cristiana di epoca longobarda e di un precedente tempio romano(testimoniato dai reperti archeologici in essa custoditi). Distrutta in parte dal terremoto di Veronadel 3 gennaio 1117, fu poi ricostruita ed ampliata con la parte dell’abside maggiore. All’interno begli affreschi dei sec. XIV e XVI, ed altri ancora più antichi raffiguranti la Madonna in due momenti della sua vita: una timida Vergine Maria ed una dolcissima Madre che allatta il Bambino. Significative la Chiesa di S. Quirico e Giulitta (XV sec.) dedicata ai due cristiani martirizzati durante le persecuzioni di Diocleziano, e la Chiesa di S. Salvatore al cimitero (sec. XIV), entrambe a Sona. A San Giorgio da evidenziare la Chiesa di San Rocco (sec. XVI) nell’omonima borgata, ed in località Rosolotti la casa natale del famoso tenore Giuseppe Lugo (1899-1980).Fuori dei centri abitati si sono conservati piccoli boschi e scarpate boscate con gruppi di cipressinelle parti più alte, che abbelliscono il paesaggio collinare. Le coltivazioni più diffuse sono costituite da seminativi irrigui (mais, frumento, orzo, soia, ecc), frutteti (peschi e kiwi) e vigneti(Bardolino DOC e Bianco di Custoza DOC) che rappresentano ad oggi la coltura principale sul territorio comunale come dimostrato dalle molte cantine viti-vinicole. Tra gli elementi di maggior pregio botanico-ambientale troviamo il bagolaro (“Celtis Australis”) sito in località Corte Pietà a Rosolotti: è il più vecchio esemplare di “pirlar” della Provincia con un’età tra i 350 ed i 450 anni. Un altro sito di rilevante interesse storico-naturale per l’insediamento dell’uomo nel Neolitico e peri reperti archeologici scoperti è rappresentato dall’ex torbiera Cascina, oggi coltivata a seminativi, formatasi nell’epoca post-glaciale da un laghetto intra-morenico prosciugato in epoca veneziana. Presso la ricca Biblioteca comunale di Sona ha sede anche il Museo Paleontologico “Attilio Fedrigo”, che vanta un’importante collezione di fossili, testimonianza dell’evoluzione delle forme viventi sulla Terra sin dal Paleozoico: i reperti custoditi furono donati dallo stesso Fedrigo al Comune di Sona. Ha sottoscritto il documento di partenariato per il percorso ciclo turistico denominato "anello delle terre di Custoza".
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