Verona, il nuovo museo degli affreschi

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Continua il successo di pubblico riservato  al Museo degli Affreschi G. B. Cavalcaselle riaperto, rinnovato e ampliato dal 15 novembre 2015.

 

Un nuovo percorso espositivo, grazie a spazi sapientemente recuperati, integra la grande raccolta di affreschi, già presenti nel sito sin dal 1973 ­ anno della sua apertura per cura di Licisco Magagnato, allora direttore dei civici musei , con importanti opere, realizzate sempre con la tecnica a fresco, del Medioevo e del Rinascimento.  Sede del museo è l’area dell’ex convento di San Francesco al Corso, dove si trova anche la celebere Tomba di Giulietta, con annessi spazi adibiti a verde e all’esposizione di reperti lapidei. Nel nuovo ordinamento, ad accogliere il visitatore nel chiostro, sono collocate sei statue provenienti dal recinto delle Arche Scaligere, qui riunite al fine di creare un ideale dialogo con i pezzi trecenteschi esposti nelle sale superiori del museo. Proseguendo, mediante un percorso cronologico, il nuovo museo consente di compiere un viaggio attraverso i secoli nella città dipinta. Partendo dall’anno Mille,aforismidiviaggio museo affreschi verona in un suggestivo piccolo ambiente, sono esposti frammenti lapidei e architettonici, iscrizioni, capitelli, mensole e patere di grande valore storico e decorativo, provenienti da edifici religiosi distrutti coevi al ciclo affrescato della grotta di San Nazaro. Tali rarissime pitture, il cui primo strato è datato 955 e il secondo risale al XII secolo, in occasione della riapertura del museo sono state smontate e ricomposte secondo una nuova restituzione studiata dall’Università di Verona.
Nell’adiacente salone sono esposti gli imponenti sottarchi con ritratti di imperatori romani, provenienti dal Palazzo scaligero di Cansignorio, affrescati da Altichiero a partire dal 1364 e staccati nel 1967. Dopo un accurato restauro, eseguito dal laboratorio di restauro della Soprintendenza per le Belle Arti e il Paesaggio delle province di Verona, Rovigo e Vicenza, i sottoarchi sono ora presentati con un particolare sistema a sospensione che ne consente una lettura dal basso simile a quella che il ciclo aveva originalmente.
aforismidiviaggio muse affreschi verona 4Poco lontano, una monumentale Crocifissione e affreschi trecenteschi provenienti dal chiostro di Santa Eufemia, dalla chiesa di Santa Felicita e da altre chiese veronesi. Infine il lungo fregio continuo, affrescato da Jacopo Ligozzi e bottega (1547-1627), raffigurante la Cavalcata di Carlo V e Clemente VII a Bologna nel 1530. Esso è costituito da tredici grandi elementi che compongono un ciclo di circa trenta metri lineari. Dieci di tali elementi vengono presentati nella fascia sommitale della parete, a richiamare l’antica collocazione, mentre tre elementi contigui sono abbassati all’altezza dello sguardo dello spettatore, per consentirne un più diretto apprezzamento, con riferimento alle fonti grafiche che li ispirarono.
Da questo punto in avanti il percorso museale si connette con quello esistente continuando il racconto della città dipinta con altri preziosi affreschi, affiancati da dipinti, bozzetti, ceramiche.

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